Negli ultimi anni e in particolari in questi mesi non possiamo più affermare che non ci sia una strategia di sviluppo e di innovazione nella PA italiana. Tutte le iniziative che sono state adottate a livello centrale, anche se non sono completate, dimostrano la presenza di un percorso con una direzione unitaria che può essere o meno condivisibile.
Partiamo da SPID: il sistema pubblico di identità digitali, il famoso PIN unico di accesso ai servizi è ormai attivo da alcuni mesi e molti servizi della PA lo stanno integrando. Alla base di SPID c’è il concetto di identità digitale e la responsabilità di chi deve attestare questa identità. Dal momento che nel nostro ordinamento la funzione di identificazione e registrazione dei cittadini è una funzione dello Stato delegata ai comuni tramite i servizi demografici, ci si poteva attendere che succedesse qualcosa di simile, ossia che potessero essere i comuni tramite le anagrafi a rilasciare ai cittadini le credenziali di accesso (e quindi le identità digitali) per accedere ai servizi on line. La scelta invece è caduta su soggetti privati (o meglio pseudo privati) ossia TIM, Poste, Infocert e SielteID che sono gli unici abilitati a oggi a rilasciare credenziali SPID. Le credenziali al momento sono gratuite, ma non è escluso che nei prossimi anni possano essere a pagamento.
ANPR è l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente ossia una banca dati unica centrale con tutti i cittadini residenti. Il percorso per la costituzione dell’ANPR è iniziato da alcuni anni e sta procedendo a rilento a causa della complessità tecnica del progetto, ma la strada è segnata: tra pochi anni le banche dati anagrafiche non saranno più nelle memorie dei comuni.
Il terzo mattone è PAGO-PA, il sistema di pagamenti centralizzato in cui ogni cittadino potrà effettuare pagamenti grazie ad un codice univoco di versamento.
Tutti i sistemi della PA dovranno progressivamente uniformarsi a questi sistemi: nessun ente potrà attivare un sistema di identificazione degli utenti diverso da SPID o sistemi di pagamenti non compatibili con PAGO-PA.
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